“Gli studenti del Primo Levi incontrano Tina Montinaro: una lezione di memoria e legalità”

Una giornata di profonda riflessione quella vissuta il 30 ottobre 2025 dagli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Primo Levi” di Badia Polesine, che hanno partecipato a un importante incontro nella città di Rovigo con Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone, ucciso insieme al magistrato e agli altri agenti nella strage di Capaci del 23 maggio 1992.
Un appuntamento denso di significato, che ha permesso ai ragazzi di avvicinarsi non solo alla storia di una delle pagine più dolorose della nostra Repubblica, ma anche ai valori di coraggio, lealtà e impegno civile che quelle vite spezzate continuano a testimoniare.

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L’incontro, promosso nell’ambito delle iniziative per la Giornata della Legalità e organizzato con la collaborazione della Polizia di Stato e di altri enti e istituzioni del territorio, ha offerto agli studenti l’occasione unica di ascoltare una testimonianza diretta e toccante su uno dei momenti più drammatici della storia italiana recente.  La partecipazione della rappresentanza del “Primo Levi” è stata resa possibile grazie alla mediazione e all’impegno del prof. Libanori, che ha curato i contatti e favorito la presenza degli studenti a questo significativo evento di formazione civica e di memoria collettiva.

Con parole semplici, ma profonde, Tina Montinaro ha raccontato la sua esperienza di moglie, di madre e di cittadina impegnata da oltre trent’anni nel tenere viva la memoria del sacrificio del marito e di tutti coloro che, come lui, hanno dedicato la propria vita alla lotta contro la mafia.  Il suo racconto, intriso di emozione e di dignità, ha toccato il cuore dei presenti, e ha ricordato quanto sia importante non dimenticare, ma trasformare il dolore in forza e in impegno quotidiano per un futuro migliore.

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A rendere ancora più significativa la giornata è stato lo svelamento della teca contenente i resti della “Quarto Savona 15, la macchina su cui viaggiavano gli uomini della scorta di Falcone al momento dell’attentato.  Quell’auto, ridotta a un ammasso di lamiere contorte, rappresenta oggi un potente simbolo di memoria e legalità, capace di parlare anche a chi non ha vissuto quegli anni di piombo e di paura.  La teca, custodita e portata in tutta Italia come monito e testimonianza, è arrivata a Rovigo per ricordare concretamente il prezzo pagato da chi ha combattuto la mafia con coraggio e dedizione, senza mai arretrare di fronte alle minacce.

Gli studenti del Primo Levi sono stati profondamente colpiti nel vedere da vicino ciò che resta di quell’auto distrutta, una testimonianza tangibile di un sacrificio che non deve essere dimenticato. Molti di loro hanno espresso commozione e gratitudine, consapevoli di quanto la memoria di quei fatti sia fondamentale per costruire una società fondata sul rispetto delle regole, sulla solidarietà e sulla responsabilità individuale.

Vittorio Chinaglia, 5A SU

https://www.rovigo.news/gli-studenti-del-primo-levi-incontrano-tina-montinaro-una-lezione-di-memoria-e-legalita/

Ultima revisione il 01-11-2025